Elvis e le chitarre volanti

 

Elvis aveva un vero e proprio debole per I Got a Woman, è evidente. Se torniamo agli anni cinquanta, il noto brano di Ray Charles è rintracciabile in Elvis Presley, il suo album d'esordio, ma lui aveva iniziato a suonarla dal vivo già nel 1954. Se ne ricordò anche nel 1961, in occasione dei tre concerti benefici che fece, così come nel 1969, quando si presento a Las Vegas dopo anni di cinema. 

Relativamente ai seventies, Elvis inserì I Got a Woman nella scaletta di centinaia di concerti, fino a trasformare la canzone in un momento irrinunciabile dello show, visto che gli permetteva di giocare con l'incredibile voce di J.D. Sumner. Non solo. Spesso, nel gran finale del pezzo Elvis si lasciava andare ad alcune mosse altamente coreografiche con la chitarra, fino a lanciare la stessa - senza prendersi la briga di prestare attenzione - al povero Charlie Hodge, al quale era affidato il compito di afferrarla al volo. Tutto molto scenografico e perfettamente funzionale alla natura delle sue esibizioni dal vivo, considerando che gli appassionati non affollavano le arene solo per vivere la magia generata dalla sua arte, ma anche per osservarlo con la stessa intensità.

Personalmente, ad un certo punto avrei messo da parte tanto See See Rider quanto I Got a Woman, i due numeri piazzati in apertura di set list, dato che li aveva interpretati un'infinità di volte, ma è anche vero che funzionavano alla perfezione ed Elvis sapeva qualche milione di volte meglio di me cosa fare su un palcoscenico per deliziare il pubblico.

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